Descrizione
Si è tenuta giovedì scorso a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani, l’inaugurazione di una nuova caserma della Guardia di Finanza in un immobile confiscato alla criminalità organizzata.
Il bene, appartenuto a Gaetano Riina fratello del boss corleonese, dopo la confisca è stato assegnato alla Guardia di Finanza e intitolato al tenente Luigi Fiorentino - originario di Mazara del Vallo - distintosi nel corso della prima guerra mondiale e insignito di due medaglie di bronzo e della Croce di Guerra al Valor Militare.
All’evento erano presenti il sottosegretario di Stato Wanda Ferro, il direttore dell’Agenzia nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), Bruno Corda, il prefetto di Trapani, Daniela Lupo, il comandante interregionale della Guardia di Finanza dell’Italia sud-occidentale, Rosario Lo Russo, il Vescovo di Mazara, Angelo Giurdanella e la figlia del tenente, Adele Fiorentino, che ha tagliato il nastro di inaugurazione della caserma.
La struttura, ristrutturata e dotata di ampi spazi, potrà ospitare circa 30 agenti della Guardia di Finanza e verrà utilizzata sia per lo svolgimento delle attività di servizio che per esigenze alloggiative del personale.
«La cerimonia di consegna di un edificio confiscato alla mafia, alla famiglia di Totò Riina, alla Guardia di Finanza testimonia, prima di tutto che lo Stato c’è per colpire anche la zona grigia della criminalità» ha dichiarato il sottosegretario Ferro. «Il governo Meloni è determinato a mettere in campo ogni strumento per vincere la battaglia contro la mafia. Un importante tassello di questa battaglia è l’attività volta al riutilizzo a fini sociali e istituzionali dei beni sottratti alle cosche, su cui c’è grande impegno del Viminale e del ministro Piantedosi. Nel 2023 sono stati in tutto 4.647 i beni confiscati che l’Agenzia ha destinato perché potessero essere utilizzati per finalità sociali o istituzionali, con un notevole incremento, pari al 57,74%, rispetto a quanto fatto nell’anno precedente. Al fine di reprimere le organizzazioni criminali, di centrale importanza è l’attività volta ad incidere sugli interessi economici dei clan che vede come scopo ultimo quello di consentire il riutilizzo a fini istituzionali e sociali dei beni confiscati alla criminalità organizzata per offrire presidi di legalità e nuove opportunità agli stessi territori colpiti dal fenomeno criminale».
(fonte: Ministero dell'Interno)
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Ultimo aggiornamento: 15 aprile 2024, 13:20